CARTEGGIO NAUTICO - Capitolo 1
SUGGERIMENTI PER UNA CORRETTA ESECUZIONE DEL CARTEGGIO CON L'USO DELLE SQUADRETTE NAUTICHE
A) Segnare sulla carta nautica un punto date le coordinate geografiche
a) Con un'opportuna apertura di compasso si prende, sulla scala delle latitudini, la differenza di latitudine, dal parallelo passante più vicino al punto dato.
b) Si trasporta il compasso lungo questo parallelo fino ad incontrare il meridiano più vicino al punto dato. Si può tracciare così, mettendo una squadretta sul meridiano, il segmento di parallelo che interessa fino al meridiano.
c) Si prende, sulla scala delle longitudini, l'apertura di compasso pari alla differenza di longitudine del punto dal meridiano più vicino. Si riporta sul segmento di parallelo già tracciato e così si determina la posizione e si segna il punto.
ESEMPIO: Si vuol segnare sula carta il punto x ( lat = 42°32,3'N; long = 10°33,4').
a) Si va sulla scala delle latitudini all'altezza del parallelo 42°30' che è quello, segnato sulla carta più vicino al punto dato.
b) Si prende un'apertura di compasso da detto parallelo al punto della scala 42°32,3' di latitudine, l'apertura di compasso segnerà una differenza di lat = 2,3'N
c) Dal valore della long = 10°33,4'E si deduce che il meridiano, segnato sulla carta, più vicino al punto dato è quello di long = 10°30'E.
Si riporta il compasso su questo meridiano con differenza di lat = 2,3'N, una punta dove questo meridiano si incontra col parallelo 42°30', l'altra, verso N, segnerà il punto M dove passerà il parallelo 42°32,3'N passante per il punto x.
d) Si mette la squadretta con la linea bisettrice dell'angolo retto sul meridiano 10°30'E, l'angolo retto in basso, l'ipotenusa in alto e passante per M.
Si traccia ora vero E (perchè verso E del meridiano 10°30'E sarà il meridiano 10°33,4'E) un segmento di parallelo dal meridiano alla zona (che si stima ad occhio secondo la longitudine) dove dovrebe trovarsi il punto x. e)
Si prende, sulla scala delle longitudini l'apertura di compasso dal meridiano 10°30'E al punto 10°33,4'E, l'apertura di compasso segnerà differenza di long = 3,4'E.
Si riportà questa differenza di long da M sul segmento di parallelio, così si determinerà il punto x.
B) Rilevare le coordinate geografiche di un punto segnato sulla carta nautica.
a) Si mette una punta del compasso sul punto segnato della carta e si apre il compasso in modo di toccare con l'altra punta il parallelo più vicino in una direzione ad esso perpendicolare. Per valutare ad occhio questa condizione di perpendicolarità è bene far ruotare leggermente il compasso da una parte all'altra. Così facendo, la punta in prossimità del parallelo descriverà piccoli archi ed è facile regolare l'apertura del compasso secondo il punto di tangenza di questi archi con il parallelo.
b) Si riporta il compasso sulla scala delle latitudini in corrispondenza del parallelo già adoperato e che è il più vicino al punto dato, una estremità si mette nel punto in cui il parallelo incontra la scala delle latitudini e l'altra sul punto, della stessa scala,che indicherà il valore della latitudine che desideriamo trovare.
c) Analogamente si procede per misurare la longitudine, con la differenza che si misura la distanza sulla direzione perpendicolare al meridiano più vicino al punto considerato e la relativa misura si prende sulla scala delle longitudini.
ESEMPIO: Trovare le coordinate del faro di Talamone svolgimento:
a) Si mette una punta del compasso sul faro di Talamone e si apre il compasso fino a toccare con l'altra punta il parallelo più vicino che, in questo caso,sarà quello dei 42°30'N.
Si fa oscilare il compasso per una più esatta misura ottenuta apprezzando il punto di tangenza degli archi descritti dal compasso col parallelo 42°30'N.
b) Si trasporta il compasso con la stessa apertura, che indica la differenza di latitudine dal parallelo 42°30'N al faro di Talamone, sulla scala delle latitudini. Una punta sul parallelo 42°30'N, l'altra puntà indicherà il valore della latitudine che leggeremo: long = 42°33,1'N.
c) Si riporta il compasso con una punta sul faro di Talamone e si riapre in modo che l'altra punta vada a tocare il meridiano più vicino che, in questo caso, sarà quello di 11°10' di longitudine E. Anche qui, per una più esatta misura, si fa oscillare il compasso per apprezzare il punto di tangenza degli archi descritti dal compasso col meridiano 11°10'E.
C) Misurare un angolo direzionale sulla carta nautica contato circolarmente e in senso orario dalla direzione del Nord geografico o Nord vero
L'uso delle squadrette per il carteggio nautico ha ormai quasi sostituito, per la grande praticità e precisione che offre, l'uso di altri strumenti come le parallele a snodo o a rullo, i rapportatori ecc. La squadretta nautica serve al duplice scopo di tracciare rotte o rilevamenti e contemporaneamente misurare l'angolo evitando i lunghi trasporti per la misura sule rose dei venti disegnate sulle carte nautiche.
1) Come tracciare una rotta
Quando si traccia una rotta si procede nel seguente modo:
a) Si uniscono il punto di partenza con il punto di arrivo tracciando una retta lungo il bordo dell'ipotenusa di una squadretta (A) mentre l'altra squadretta(B), che serve da guida, è già sistemata con la sua ipotenusa a contatto con uno dei cateti di A.
b) Tracciata la rotta, per misurarla cioè trovarne il valore angolare, si fa scorrere A sulla carta nautica fino sul meridiano più vicino seguendo la guida di B. Si fa coincidere il centro del goniometro incorporato in questa squadretta ( vicino allo zero della doppia scala dei centimetri, ma sulla linea interna parallela all'ipotenusa) col meridiano.
c) Si farà la lettura dell'angolo che ci interessa sula graduazione della squadretta là dove è tagliata dallo stesso meridiano sul quale coincide il centro. Leggeremo due valori che differiscono di 180°, sceglieremo quello che ci interessa valutando ad occhio il senso della nostra rotta e il quadrante nel quale è compresa.
Primo quadrante da 0° a 90° Secondo quadrante da 90° a 180° Terzo quadrante da 180° a 270° Quarto quadrante da 270° a 360°
ESEMPIO: Si tracci e si misuri la rotta che va dal faro delle Formiche di Grosseto al faro di Punta Lividonia
svolgimento:
a) Si mette una squadretta in maniera che l'ipotenusa passi per il faro di Formiche di Grosseto e per il faro di Punta Lividonia. Si traccia la rotta che lega questi due punti. Questa è una rotta lossodromica in quanto è una linea retta tracciata su una carta di Mercatore.
b) Senza spostare la prima squadreta, si pone l'altra squadretta con la sua ipotenusa a contatto con uno dei cateti della prima, in questo caso conviene quello in basso. Si fa scorrere la prima squadretta sino a che il centrodel goniometro non sia sul più vicino meridiano (in questo caso 11° E).
c) Si legge l'angolo tagliato dallo stesso meridiano, la rotta sarà:
Rv = 128°, perchè per andare da Formiche di grosseto a Punta Lividonia si va contemporaneamente verso S e verso E, cioè si tratta di una rotta nel secondo quadrante.
2) Come tracciare un rilevamento
Quando si tratta un rilevamento si procede in questo modo:
a) Si mette la squadretta A su un meridiano nelle vicinanze dell'oggetto rilevato(punto cospicuo), segnato e individuato sulla carta, in maniera tale che il centro del goniometro di A e il punto della graduazione indicante il valore del rilevamento vero che si deve tracciare siano tutti e due sullo stesso meridiano.
b) Tenendo ben ferma A, si accosta l' ipotenusa di B ad uno dei cateti di A. Si fa scorrere A fino a trasportarla con la sua ipotenusa sull'oggetto rilevato.
c) Si traccia, seguendo l'ipotenusa di A, il rilevamento dal punto cospicuo della costa verso il mare fino a raggiungere la zona dove si trova il punto stimato o almeno la rotta. E' evidente che, con l'uso delle squadrette, non ci preoccupiamo di passare dall'angolo di Rilv a quello che ne differisce di 180° perchè li troviamo tutti e due segnati sullo stesso punto della graduazione.
E' buona norma, quando si traccia un rilevamento, di non marcare tutta la retta di rilevamento, ma solo i segmenti estremi, quello sull'oggetto osservato e quello in prossimità della rotta.
ESEMPIO: Tracciare il Rilv = 223° del faro di Punta Fenaio (is del giglio)
svolgimento:
a) Si mette una squadretta sul più vicino meridiano (in questo caso 10° 50'E) in modo che coincidano contemporaneamente sia il centro del goniometro incorporato nella squadretta che i 223° della graduazione sullo stesso meridiano.
b) Si mette l'ipotenusa dell'altra squadretta a contatto con uno dei cateti (in questo caso quello in basso) e si fa scorrere la prima squadretta fino a che l'ipotenusa non si trovi sul faro di punta del Fenaio
c) Si traccia da punta del Fenaio la retta di rilevamento sulla guida della stessa ipotenusa già orientata.
NB : Questa retta di rilevamento rappresenta una curva particolare (isoazimutale) che, tracciata sulla carta di Mercatore, è però un arco di lossodromia. Non ci preoccupiamo perchè siamo nei limiti della navigazione piana dove archi di lossodromia, archi di ortodromia e archi di curve azimutali si confondono e possono quindi essere tutti rappresentati, sulla carta di Mercatore da linee rette.
D) Misurare una distanza sulla carta nautica
In mare l'unità di misura delle distaze è il miglio marino che equivale alla misura di un primo di latitudine
Considerando la terra sferica il miglio si definisce come la lunghezza di un primo di circolo massimo. Poichè in tutto un circolo massimo sono contenuti 360 x 60 = 21600 primi, tutta la circonferenza massima della terra è di 21600 miglia.
Calcoliamo il valore di un miglio in metri ritenendo che il raggio della terra sferica sia di km 6371 = m 6371000. Si ha:
lunghezza in metri del miglio = 2pgreco x 6371000 m / 21600 = m 1853. Ma nello stabilire la lunghezza di una così importante unità di misura si è voluto seguire un criterio di maggior rigore tenendo conto dello schiacciamento terrestre, ossia attribuendo alla terra la forma ellissoidica.
Considerata la terra come un'elissoide, il miglio si definisce come un arco di ellisse meridiana compreso fra due punti le cui verticali si incontrano a formare un angolo di 1 primo.
Definendo il miglio in tal modo la sua lunghezza non è più costante, ma varia con la latitudine a motivo delle diverse curvature che l'ellisse meridiana presenta in corrispondenza dei diversi valori di latitudine.
Dove la curvatura è massima ossia all'equatore, l'arco di un miglio assume il valore minimo; dove la curvatura è minima, ossia ai poli, l'arco di miglio assume il valore massimo. Diamo i valori del miglio per alcune latitudini dell'elissoide
lat 0° |
1 miglio = m 1843 |
lat 15° |
1 miglio = m 1844 |
lat 30° |
1 miglio = m 1847 |
lat 45° |
1 miglio = m 1852 |
lat 60° |
1 miglio = m 1857 |
lat 75° |
1 miglio = m 1860 |
lat 90° |
1 miglio = m 1862 |
Quale valore pratico noi assumiamo quello di m 1852 stabilito dall'istituto idrografico internazionale che corrisponde con grande approssimazione alla lunghezza di un miglio sull'elissoide a 45° di latitudine. Gli inglesi considerano il miglio di m 1853,18 = yards 2027 = piedi 6080,27 che corrisponde a 1' di ellisse mediana per lat = 48°
Gli USA usano il miglio di m 1853,254 = piedi 6080,27 che rappresenta la lunghezza di un primo di circolo massimo della sfera avente uguale superficie dell'elissoide.
In Francia si assume il miglio uguale a 1852 m. E' spesso usata la parola nodo con la quale si vuole indicare un miglio percorso in un'ora. La parola nodo deriva dall'antico solcometro a barchetta.
Torniamo al carteggio:
Quando si usa la Carta di Mercatore si prendono le distanze sulla scala delle latitudini facendo attenzione a prendere le misure in corrispondenza della latitudine dove è situato il segmento del quale si vuole la lunghezza. Quando si adoperano carte a piccola scala, dove vengono rappresentate zone di notevole estensione, e quando le zone rappresentate sono di latitudine elevata, vi possono essere notevoli deformazioni a causa delle latitudini crescenti, quindi le misure delle distanze devono essere fatte molto accuratamente a cavallo del parallelo che tagli il segmento orientato del quale si desidera la lunghezza.
Quando la distanza fra due punti sulla carta è troppo grande per essere misurata con una sola apertura di compasso si prende, a cavallo della latitudine media, un'apertura di compasso fissa (ad esempio 5 o 10 miglia) che poi si riporta, quante volte è necessario, sulla distanza da misurare. Infine si misura, sempre con lo stesso sistema, l'eventuale rimanenza.
ESEMPIO: Misurare la distanza fra il Faro di Formiche di Grosseto e il faro di Punta Lividonia sulla rotta precedentemente tracciata
svolgimento:
a) Si può prendere un'unica misura di compasso che riportata sulla scala delle latitudini dà una lunghezza di mg 12,6
b) Si può prendere un'apertura di compasso fissa sulla scala delle latitudini, di mg 5 e riportarla sula rotta tracciata per due volte. Si prende poi la misura del segmento rimanente cioè mg 2,6.
La distanza totale sarà: mg (5 x 2) + 2,6 = mg 12,6
Delle due opzioni è meglio la seconda sopratutto quando le distanze diventano maggiori, infatti il compasso nautico è tanto più preciso quanto più lo si usa con aperture ridotte.
E' sempre utile ricordare che:
Quando si carteggia si deve usare una matita molto morbida e una gomma da disegno bianca, morbida. Evitare di calcare la mano più del necessario.
ESERCITAZIONE E CARTEGGIO
N.B: Tutte le esercitazioni sono eseguite sulla carta n.5 dell' Istituto Idrografico della Marina, ma possono essere eseguite anche sulla carta n.913 dell'istituto idrografico oppure sula corrispondente carta n 158 dell' Ammiragliato Britannico.
a) Segnare sulla carta nautica i seguenti punti:
34) A. (lat = 42°23,7'N); (long = 11°03,3'E).
35) B. (lat = 42°33,8'N); (long = 10°52,2'E).
36) C. (lat = 42°54'N); (long = 10°44,2'E).
37) D. (lat = 42°41,5'N); (long = 10°12,7'E).
38) E. (lat = 42°22'12"N); (long = 9°58'38"E).
39) F. (lat = 42°52'40"N); (long = 10°11'25"E).
40) G. (lat = 42°36'07"N); (long = 10°27'23"E).
41) H. (lat = 42°30,9'N); (long = 10°12,5'E).
42) I. (lat = 42°38,2'N); (long = 10°17'E).
43) I. (lat = 42°43,1'N); (long = 10°32,3'E).
b) Trovare le coordinate dei seguenti punti:
44) P.ta DEL MARCHESE (Is. di Pianosa).
45) Scoglio AFRICA.
46) Faro di CAPO DI PORO (Is. Elba)
47) Faro di PORTO AZZURRO (Is. Elba)
48) Isola PALMAIOLA (Can. di Piombino)
49) Faro delle FORMICHE DI GROSSETO
50) P.ta FENAIO (Is del Giglio)
51) Faro di P.ta LIVIDONIA (Argentario)
52) Faro di TALAMONE
53) Torre di PUNTA ALA (quella più vicina al faro)
Prendere sempre prima il valore della latitudine poi quello della longitudine e non trascurare mai i nomi delle coordinate anche se per questi esercizi è scontato che sono sempre N ed E.
RISPOSTE:
44) (lat = 42°37'N; long = 10°04,8'E).
45) (lat = 42°21,5'N; long = 10°03,9'E).
46) (lat = 42°43,6'N; long = 10°14,3'E).
47) (lat = 42°45,8'N; long = 10°24'E).
48) (lat = 42°51,9'N; long = 10°28,5'E).
49) (lat = 42°34,6'N; long = 10°53'E).
50) (lat = 42°23,2'N; long = 10°52,9'E).
51) (lat = 42°26,7'N; long = 10°06,2'E).
52) (lat = 42°33,1'N; long = 10°08,1'E).
53) (lat = 42°48,1'N; long = 10°44,2'E).
c) Segnare sulla carta nautica i seguenti punti e dedurne le coordinate geografiche:
54) M. a mg 5,5 ad E del faro di C. FOCARDO (costa orientale dell'isola d'Elba).
55) N. a mg 3,2 a N del faro FORMICHE DI GROSSETO.
56) O. a mg 12,4 in direzione 312° dal faro di P.ta FENAIO.
57) P. a mg 7,6 in direzione 44° dal Monte FORTEZZA (isola di Montecristo).
58) P. a mg 2,8 in direzione 44° dalla torre dell' isolotto CERBOLI (canale di Piombino)
RISPOSTE:
54) M. (lat = 42°45,2'N; long = 10°32,1'E)
55) N. (lat = 42°37,8'N; long = 10°53'E)
56) O. (lat = 42°31,5'N; long = 10°40,4'E)
57) P. (lat = 42°25,7'N; long = 10°25,8'E)
58) Q. (lat = 42°48,7'N; long = 10°33,6'E)
d) Segnare sulla carta nautica i seguenti punti e dedurne le coordinate geografiche:
59) R. (differenza di lat = 0°04,2'N ; differenza di long = 0°05,3'E dal punto H)
60) S. (differenza di lat = 0°08,7'S ; differenza di long = 0°03,2'E dal punto G)
61) T. (differenza di lat = 0°06,1'N ; differenza di long = 0°01,9'W dal punto E)
62) U. (differenza di lat = 0°12'S ; differenza di long = 0°06,2'W dallo scoglio dello Sparviero punta ala)
63) V. (differenza di lat = 0°00' ; differenza di long = 0°15,7'W dal faro delle formiche di grosseto)
RISPOSTE:
59) R. (lat = 42°35,1'N; long = 10°17,7'E)
60) S. (lat = 42°27,5'N; long = 10°30,7'E)
61) T. (lat = 42°28,2'N; long = 9°56,7'E)
62) U. (lat = 42°35,7'N; long = 10°36,6'E)
63) V. (lat = 42°34,6'N; long = 10°37,4'E)
e) Differenza di latitudine e differenza di logitudine tra coordinate geografiche dei punti già segnati sulla carta nautica:
64) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da A a B
65) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da B a A
66) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da C a G
67) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da E a R
68) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da H a M
69) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da N a S
70) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da P a D
71) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da F a C
72) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da U a M
73) misura e calcola diff di lat e diff di long per andare da Q a S
RISPOSTE:
64)(diff di lat = 0°10,1'N; diff di long = 0°11,1'W)
65)(diff di lat = 0°10,1'S; diff di long = 0°11,1'E)
66) (diff di lat = 0°17,9'S; diff di long = 0°16,8'W)
67)(diff di lat = 0°12,9'N; diff di long = 0°19,1'E)
68) (diff di lat = 0°14,3'N; diff di long = 0°19,6'E)
69)(diff di lat = 0°10,3'S; diff di long = 0°22,3'W)
70) (diff di lat = 0°15,9'N; diff di long = 0°13,1'W)
71) (diff di lat = 0°01,3'N; diff di long = 0°32,8'E)
72) (diff di lat = 0°09,5'N; diff di long = 0°03,5'W)
73) (diff di lat = 0°21,2'S; diff di long = 0°02,9'W)
ROTTE CAMMINI E RILEVAMENTI
f) Misure degli angoli di rotta e delle distanze fra i punti già segnati sulla carta nautica.
74) Unire il punto A e il punto B e misurare la rotta vera (Rv) per andare da A a B, quella per andare da B ad A e la distanza tra i due punti, cioè il cammino da percorrere (m).
75) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto N al punto A
76) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto C al punto G
77) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto E al punto R
78) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto H al punto M
79) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto N al punto S
80) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto P al punto D
81) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto F al punto C e viceversa
82) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto N al punto T
83) Tracciare e misurare la rotta vera e il cammino per andare dal punto Q al punto S.
RISPOSTE:
74) Rv da A a B = 321°; Rv da B ad A = 141°; m = 13 mg
75) Rv = 152°; m = 16,1 mg
76) Rv = 215°; m = 21,8 mg
77) Rv = 48°; m = 19,2 mg
78) Rv = 45°; m = 20,4 mg
79) Rv = 238°; m = 19,5 mg
80) Rv = 329°; m = 18,5 mg
81) Rv da F a C = 87°; Rv da C ad F = 267°; m = 24,2 mg
82) Rv = 257°; m = 43 mg
83) Rv = 186°; m = 21,4 mg
Quando si vuole misurare l'orientamento di un segmento già tracciato sulla carta si procede come per la misura di una rotta, con l'accortezza di orientare la squadretta coprendo il segmento con la linea interna parallela all'ipotenusa, così si ottengono misure più precise.
g) Misure di angoli di rilevamento vero (Rilv) sulla carta nautica.
84) Dal punto A misurare l'angolo di rilevamento vero (1. Rilv) del semaforo di P.ta CALA GRANDE e l'angolo di rilevamento vero (2. Rilv) di P.ta TORRE CIANA.
85) Dal punto Q misurare il rilevamento vero (1. Rilv) del faro dell' isola di PALMAIOLA e l'angolo di rilevamento vero (2. Rilv) del faro di Capo FOCARDO.
86) Dal punto D misurare il rilevamento vero (1. Rilv) di P.ta FETOVAIA e l'angolo di rilevamento vero (2. Rilv) del faro di P.ta DI CAMPO
87) Il rilevamento vero del faro di Pianosa preso dal punto R è Rilv = 270°; tracciare sulla carta, dall'oggetto rilevato verso il punto R, la semiretta di rilevamento determinata dall'angolo che essa forma col meridiano passante per l'oggetto osservato.
88) Il rilevamento vero del faro di scoglio AFRICA preso dal punto E è Rilv = 101°; tracciare sulla carta, dall'oggetto rilevato verso il punto E, la semiretta di rilevamento determinata dall'angolo che essa forma con il meridiano passante per l'oggetto osservato.
89) Il Rilv di Capo D'ENFOLA (seg) preso dal punto F è 1.Rilv = 133° e quello di punta POLVERAIA, preso dallo stesso punto F è 2.Rilv = 215°. Tracciare sulla carta nautica, dagli oggetti osservati verso il punto F, le due semirette di rilevamento determinate dagli angoli che esse formano con i meridiani pssanti per gli oggetti osservati
RISPOSTE:
84) 1. Rilv=37°; 2.Rilv=115°
85) 1. Rilv=310°; 2.Rilv=242°
86) 1. Rilv=310°; 2.Rilv=28°
87) Poichè Rilv > 180° sarà : Rilv-180°=270°-180°=90°
88) Poichè Rilv < 180° sarà : Rilv+180°=101°+180°=281°
89) 1.Rilv + 180°=313°; Rilv-180°=215°-180°=35°
NB: variazioni:
Punta di Campo (S Elba) corrisponde a Capo DI PORO.
Il forte di PUNTA ALA è adesso segnato come "torre" ed è quella più vicina al faro di PUNTA ALA.
Il Capo D'ENFOLA (N Elba) non ha più il segnale trigonometrico che era esattamente in (lat=42°49,6'N; long=10°15,9'E)
La punta della FORTEZZA (IS DI MONTECRISTO) non è più segnata sulla carta ed è la punta situata a NE vicino alla quota di fondale 102m (lat= 42° 21'N; long=10°18,9'E)
Torre S. MARCO (is di Pianosa) non c'è più il nome, è la torre situata vicino a Cala della Ruta (lat=42°34,5'N; long=10°03,3'E)
Puntone di SCARLINO (follonica) non c'è più il segnale che si trovava a sinistra della lettera p di puntone (lat=42°53,6'N; long= 10°47,2'E)
A RIO MARINA prima c'era un solo fanale che è quello più a sud senza la scritta della caratteristica (lat=42°49,9'N; long=10° 26'E)
Il semaforo di CAMPO ALLE SERRE (W Elba) è quello segnato all'interno della costa nelle vicinanze di punta NERA su quota 599 m con la scritta "ex sem" (lat=42°46,4'N; long=10°07'E)
Isola ARGENTAROLA (e argentario) = scoglio ARGENTAROLA.
Sem M GROSSO (NE Elba) = "ex sem"
La torre S ROCCO non è più segnata sulla carta si trovava immediatamente a destra della lettera "p" di camp. di MARINA DI GROSSETO (lat=42°42,9'E; long=10°59,3'E)
La torre BENGODI si trovava sulla posizione del castello a dritta della baia di Talamone (lat=42°33,1'N; long=11°10,2'E